IL LISTINO DLI
Prezzo determinato
PASSION FUTURE
La commissione del 10% in fase di ricollocamento sarà a carico del nuovo investitore.
REGOLAMENTO
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Un accordo scritto tra la ITC, l’investitore e l’eventuale Provider verrà stipulato al momento della transazione con in allegato la descrizione ed il prezzo dei beni.
– Le transazioni dei diamanti da investimento sono sempre riferite ai prezzi in dollari. Al momento della consegna il prezzo corrisposto sarà in € .
ll tasso di cambio che verrà applicato, sarà quello in vigore il giorno della consegna decurtato dal costo bancario di commissione.
– Dopo i primi sei mesi dalla sottoscrizione del contratto si può sostituire il bene con altro di almeno il 30% di valore superiore, pagando solo la differenza di listino.
Il prodotto sostituito sarà ritirato dalla ITC e l’investitore pagherà solo la differenza di costo tra i due beni.
– Dopo i primi cinque anni dalla sottoscrizione del contratto, nel caso in cui l’investitore avesse necessità di liquidare il bene oggetto dell’investimento, la ITC si impegna a ricollocare il bene sul mercato.
– La ITC si assume impegno formale di ricollocamento del bene sul mercato riconoscendo al cliente che ha chiesto il disinvestimento il valore a prezzo RAPAPORT in vigore alla data del ricollocamento ed il recupero degli oneri fiscali.La commissione del 10% in fase di ricollocamento sarà a carico del nuovo investitore.
– Trattandosi di Diamanti DLI (con l’incisione laser e quindi sempre e comunque riconoscibili) il bene è fruibile per essere utilizzato per la realizzazione, anche temporanea, di gioielli.
– Per la ricollocazione sul mercato il bene deve essere reso nelle esatte condizioni della fornitura d’origine, privo di danneggiamenti o manipolazioni di sorta.
– Il bene sarà rimesso in vendita dalla ITC inserendolo nelle liste Agenti/Clienti, sul Sito e tramite tutti i canali di vendita gestiti dallaITC in Italia e con il supporto degli uffici della COPEM Group di Anversa, per quanto riguarda i mercati esteri. Tutto ciò offre le migliori opportunità per una ricollocazione rapida e sicura del bene da ricollocare, con ampia soddisfazione dell’investitore.
– Alla richiesta di disinvestimento sarà sufficiente fornire alla ITCcopia dell’accordo con l’allegato dei beni. Le pietre rimangono in possesso dell’investitore fino alla chiusura della transizione.
– I pacchetti da investimento partono da € 10.000,00.
LE 4C DEI DIAMANTI
I quattro parametri fondamentali
LE 4C, CRITERI DI VALUTAZIONE DEL DIAMANTE:
Per garantire una corretta certificazione del diamante, esistono regole internazionali, che consentono una valutazione oggettiva in ogni parte del mondo.
Tra gli anni ’40 e ’50 il G.I.A. (Gemological Institute of America) ha sviluppato l’International Diamond Grading System. Facendo nascere così il sistema di valutazione universalmente conosciuto come “4C”, quale acronimo delle iniziali dei quattro parametri fondamentali per la valutazione di un diamante:
CUT – IL TAGLIO
COLOR – IL COLORE
CLARITY – LA PUREZZA
CARAT – IL PESO
Nel dettaglio:
CUT – IL TAGLIO
Fra tutti i parametri di valutazione, la proporzione del taglio (cutting) è di gran lunga la più importante.
Quando le proporzioni sono perfette, tutta la luce ricevuta dalla pietra viene riflessa dalla tavola o dalle faccette della corona, infatti l’intento è quello di valutare la capacità rifrangente e il termine CUT si riferisce non alla forma del diamante, bensì alla qualità del taglio.
Se il padiglione è troppo alto, o al contrario poco profondo, la luce passa attraverso le faccette del padiglione stesso e si perde senza far brillare la pietra.
VALUTAZIONE DEL TAGLIO:
Le uniche pietre classificabili come pietre tagliate sono quelle da 0,25 carati in su
Gli elementi fondamentali per la valutazione del taglio di un diamante sono:
– Table diameter percentage: la proporzione della larghezza della tavola rispetto al diametro della forma del taglio brillante.
– Crown height percentage: la proporzione dell’altezza della corona rispetto al
diametro della forma del taglio brillante.
– Pavillon depth percentage: la proporzione della profondità del padiglione rispetto
al diametro della forma del taglio brillante.
COLOR – IL COLORE
Se è vero che la pietra perfetta è incolore, è anche vero che esistono in natura diamanti colorati spesso apprezzati più di quelli bianchi grazie a questa caratteristica, là dove il colore è talmente intenso da diventare un pregio.
Il colore dei diamanti viene valutato illuminando la pietra da nord e sulla carta bianca, tutto questo per evitare la distorsione da parte delle fonti di luce naturale artificiale.
La colorazione è un fenomeno dovuto alla presenza ( in piccole percentuali ) di sostanze chimiche che danno alla pietra gradevoli tonalità gialle, blu, verde e rosa.
L’unico metodo valido per determinare l’esatto colore del diamante, è quello di paragonarlo con un altro che sia stato classificato come pietra di paragone.
CLARITY – LA PUREZZA
Un diamante si è formato nell’arco di 900.000 anni.
In un così lungo lasso di tempo all’interno del cristallo si sono inglobate delle microinclusioni interne e delle macchie esterne la cui classificazione contribuisce a determinare il valore della gemma.
Si valuta quindi quante imperfezioni contiene la pietra e le sue caratteristiche totali: esterne e interne.
CARAT – IL PESO
Il peso delle pietre preziose viene determinato in carati.
Un carato corrisponde a 0,20 grammi; ci vogliono ben cinque pietre da 1 ct. per eguagliare il peso di 1 grammo. Il carato, a sua volta, è diviso in 100 parti: 1 centesimo di carato equivale ad 1 punto.
Pare che l’adozione del carato, quale unità di misura, risalga al 1200 e si debba a Marco Polo, il quale, nell’esigenza di uniformare, nei vari mercati con i quali veniva a contatto, una unità di peso uguale per tutti, utilizzò i semi del carrubo (carat in arabo).
I semi del carrubo hanno infatti la caratteristica di avere sempre lo stesso peso, sia che si tratti dei giganteschi carrubi della savana che dei minuscoli frutti delle aree a clima temperato.
Ora si utilizzano metodi diversi ovviamente, utilizzando microbilance elettroniche che riescono a misurare il peso fino a cinque cifre dopo la virgola.
Monitorare il peso durante tutto il processo di lavorazione di un diamante è sicuramente una fondamentale operazione di sicurezza.
RAPAPORT – DIAMOND REPORT
Lo standard “de facto” per la quotazione dei diamanti
Il famoso “RAPAPORT”, listino ufficiale dei diamanti, è edito settimanalmente a New York ed ha un valore planetario.
I prezzi Rapaport sono espressi in Dollari statunitensi. Nel listino Rapaport sono considerati il peso, il colore e la purezza e non il taglio, importantissimo elemento per la valutazione della singola pietra. Questo listino è, perciò, da considerarsi “di riferimento”.
E’ l’unico listino che garantisce una quotazione seria, scevra da manipolazioni, e sotto il controllo di Diamond Trading Company.
DTC, in cartello con la russa ALROSA, con la quale condivide il mercato mondiale dei Diamanti, gestisce il grezzo da fornire al mercato calibrandone le quantità in funzione della domanda del mercato e garantendo l’incremento annuo del valore del diamante tale da renderlo il più sicuro ed appetibile fra tutte le forme di investimento.